Se vuoi smettere di spendere un sacco di tempo soldi ed energie per terapie costose, e appuntamenti giornalieri dall’altra parte della città per laser, tecar, ultrasuoni e terapie che non ti danno nessun beneficio, devi assolutamente comprendere la differenza tra DOLORE CRONICO E DOLORE ACUTO.
Le terapie che ricevi negli studi di fisioterapia, oltre a non avere chiare prove di efficacia, sono totalmente inutili nel caso tu soffra di dolore cronico.
Possono dare qualche beneficio in caso di dolore acuto, in seguito a traumi, incidenti, infortuni o interventi, perché aiutano i tessuti del tuo corpo a rivascolarizzarsi più velocemente accelerando i processi riparativi.
Ma non nel caso di dolore cronico, e vediamo adesso perché.
Un dolore cronico è un a condizione di dolore che perdura da più di 3/6 mesi e spesso non ha una causa precisa o quantomeno non vicina nel tempo (quindi no, non vale l’infortunio subito quando avevi 6 anni e oggi ne hai 35!).
Il corpo umano ha grandissime capacità riparative e di guarigione e il dolore, essendo un SEGNALE DI PERICOLO, non ha senso di perdurare oltre questo lasso di tempo, in cui il corpo, come è stato dimostrato, è in grado di riparare il riparabile e mettere in sicurezza il resto.
Perché, quindi, se non ci sono cause oggettive nel corpo, spesso il dolore perdura nel tempo?
Intervengono diversi fattori che non riguardano il corpo ma la persona nel suo insieme.
Quando per tanto tempo una persona soffre nel corpo si instaurano una serie di circoli viziosi che alimentano la percezione del dolore anche quando non sarebbe necessario.
Alcuni di questi sono:
– la paura del movimento (KINESIOFOBIA), che ti fa muovere con rigidità e ipervigilanza, spesso anche portandoti ad evitare certi movimenti per il timore, appunto di rompere qualcosa. La kinesiofobia porta anche a rinunciare a una serie di passioni personali (lo sport, la corsa, la gita in montagna, lo sci) con conseguente disagio emotivo che alimenta il dolore
– il pensare che starò sempre peggio andando avanti nel tempo o che posso aggravarmi sempre di più (CATASTROFIZZAZIONE). Questo modo di approcciarsi al problema, spesso alimentato da medici e fisioterapisti a loro volta catastrofici, non aiuta il corpo e la mente a riattivare i processi di guarigione, a concentrarsi su ciò che fa bene invece che su ciò che fa male e alimentando pensieri di sconforto che, ancora una volta, alimentano il dolore
– avere CREDENZE errate sul dolore, come ad esempio, se fa male vuol dire che c’è qualcosa di rotto! Non è così perché il dolore è una risposta del nostro cervello ad una serie di stimoli che ci servono per evitare i pericoli, quindi non ha a che fare con l’integrità del corpo fisico.
– L’EMOTIVITA’, lo stress, l’essere focalizzati su emozioni di malessere, invece di concentrarsi su cosa ci dà gioia, su ciò di cui abbiamo bisogno, sui nostri desideri e la nostra realizzazione. Questo stato d’animo mantiene l’organismo in una condizione di PREALLARME COSTANTE che rende molto più facile per il cervello interpretare come pericolosi (e quindi dolorosi) stimoli che normalmente non lo sarebbero.
Da queste premesse (di questi contenuti parleremo più approfonditamente in altri articoli) comprendi quanto possano essere efficaci sul tuo dolore 10 sedute di tecar e 500 euro spesi, permessi al lavoro e un sacco di stress: ZERO.
Queste pratiche di fisioterapia nel dolore cronico non servono a nulla. Se soffri di dolore cronico devi iniziare a prenderti in carico a 360 gradi, corpo, mente, emozioni e spirito per poter riequilibrare tutti questi aspetti e permettere al tuo cervello di inviare risposte adeguate e salutari.
Nel mio studio e online proponiamo un percorso che parte dai tuoi sintomi ma lavora sulla tua persona per permetterti di uscire dalla dinamica del dolore.
Se sei interessato/a a saperne di più scrivi un messaggio a 3400612834 o contattami qui