Probabilmente ne hai già sentito parlare.
Sono i centri energetici che, secondo la medicina ayurvedica, provvedono alla circolazione e alla distribuzione dell’energia nel nostro corpo.
Se consideriamo che non siamo fatti soltanto di carne e ossa, ma piuttosto che carne e ossa sono una manifestazione dell’energia vibrante di cui è composto l’universo, è facile capire che per funzionare abbiamo bisogno di un sistema circolatorio energetico, prima ancora di quello sanguigno.
Se non c’è energia a muovere la materia di cui siamo fatti non c’è nemmeno vita.
Su questo possiamo essere d’accordo tutti.
E quindi proviamo a colmare la lacuna del modello scolastico occidentale che ci mette in contatto con la circolazione sanguigna, linfatica, endocrina e con il sistema nervoso, ma non ci parla mai di circolazione energetica.
Cosa che invece il mondo orientale ha da sempre approfondito (così come quello occidentale antico, fino ad un certo punto).
La medicina ayurvedica nasce in india ben 5000 anni fa e ruota intorno alla teoria dei 5 elementi (così come anche la medicina cinese) e si fonda sul principio che la salute sia il risultato dell’armonia tra le diverse componenti che possiamo riconoscere dentro di noi: fisica (estrema importanza in questo contesto è data al sistema immunitario), mentale, emotiva, spirituale.
Nel corso dei secoli si è perso molto, purtroppo, di questi insegnamenti, perché la scienza moderna, nel bisogno estremo di conoscenza, ha settorializzato la salute al punto da perdere il senso di connessione tra tutti questi livelli dell’essere che la condizionano.
Tuttavia si sta osservando un ritorno a questo sapere, la psicosomatica, il reiki, l’ayurveda, la medicina cinese ripropongono i loro principi integrandoli verso una sempre maggiore consapevolezza di come il corpo risenta dello stare interiore e viceversa.
Così scopriamo che corpo ed emozioni dialogano continuamente; che i pensieri e le parole plasmano la nostra realtà; che il perdono e la gratitudine possono sciogliere tensioni che arrivano a compromettere la funzione cardiaca; e che è essenziale e innato ricercare una direzione per sé in questa vita e per il proprio spirito.
Non è più tempo di navigare a vista. È tempo di tornare a casa.
Questo mondo di scienza integrata è immenso ma grazie ai chakra possiamo iniziare il viaggio in maniera più semplice, per osservare e comprendere la maniera in cui il corpo risponde alla vita emotiva che stiamo vivendo e come possiamo fare per smettere di soffrire inutilmente per le cose che passano.
Allora torniamo al nostro quesito iniziale e capiamo cosa sono i chakra.
Chakra in sanscrito significa “ruota” o “vortice”, infatti è così che vengono visualizzati o raffigurati questi centri di energia.
Quanti sono? Infiniti, così come sono infiniti i vasi sanguigni che portano ossigeno ai tessuti del nostro corpo. Generalmente si fa però riferimento a 7 centri principali, che percorrono il nostro corpo dal basso fino in alto, gestiscono la circolazione delle nostre e energie e sono connessi con organi del corpo, ghiandole endocrine, specifiche qualità cognitive e piani di coscienza.
Il blocco circolatorio di uno di questi chakra determina il malfunzionamento degli organi collegati, della regolazione ormonale e dello sviluppo in una specifica area personale. Ovviamente questo influisce anche sugli altri chakra che in qualche modo devono compensare un malfunzionamento, sovraccaricandosi e risentendone.
Ecco i 7 chakra e gli organi ad essi collegati:
I CHAKRA: Muladhara
II CHAKRA: Svadhishthana
III CHAKRA: Manipura
IV CHAKRA: Anahata
V CHAKRA: Vishuddha
INDACO: Ajna
VII CHAKRA: Sahasrara
Fisiocolore si ispira un po’ a loro, solo che li chiama Colori e li mescola con le conoscenze moderne in ambito di medicina vibrazionale e con l’espressione fisica dei vissuti emozionali. E questo mi permette di mostrarteli attraverso le cose del mondo, gli oggetti quotidiani e il tuo percepire pratico.
La trasformazione interiore, profonda e vera avviene nella vita di tutti i giorni, quando il tuo mondo interiore incontra le circostanze della vita e attraversa stati di crisi, dolore, domande apparentemente senza risposta. Lì hai il potere di tornare a te attraverso l’ascolto profondo e l’osservazione di ciò che accade in quello spazio infinito che porti dentro. E lì, osservando, amando, perdonando, essendo grata puoi trasformare alchemicamente la tua materia, le tue cellule, portando colore dove c’è grigio ridonando flusso ed energia dove c’è stagnazione, malessere, dolore.
Ecco perché puoi lasciarti condurre dal colore negli spazi interiori che non conosci per comprenderli e ripulirli, gli unici in cui puoi ritrovare la Divina Bellezza trasformatrice.
Da qui pendono ancor più senso i percorsi emozionali legati al colore, le meditazioni, l’uso delle frequenze nell’acqua, la consapevolezza di sé nel corpo e tutto ciò che propone Fisiocolore
Il Test dei Colori e tutti i miei percorsi sono nati per questo: aiutarti a comprendere ciò che ancora non lo è, aiutarti a sentire quanta meraviglia ci può essere, aiutarti a sbloccare energie e colori che desiderano solo brillare.
E ora ti chiedo: cosa ne pensi dei chakra? Li conoscevi già? Quale chakra ti sembra quello giusto per iniziare il lavoro su di te?
Commenta o condivido l’articolo se ti è piaciuto!
Lucia
2 Comments
Ottimo argomento li conoscono grazie
Grazie del commento, Mary 🙂