Quali sono i colori primari?

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Quali sono i colori primari?

Quali sono i veri colori primari?

Sembra una domanda molto banale, ma da quando studio i colori, la loro origine, l’influenza che hanno su di noi a livello fisico ed energetico e la loro valenza psicologica, me lo sono dovuta chiedere diverse volte. Ho notato che è un argomento un po’ confuso nell’idea comune e in questo articolo ti spiegherò perché.

Alcune premesse:

  • I colori sono infiniti e impossibili da catalogare completamente
  • Ognuno di noi ha una percezione parzialmente soggettiva del colore, che porta a una gamma di differenze che va dall’impercettibile fino a estremi quali il daltonismo.
  • Ognuno di noi ha un proprio modo di definire il colore: per me il cielo di giorno può essere solo celeste o azzurro, mentre di notte è blu. Per qualcuno il mio “azzurro cielo” diventa un “blu cielo” e il colore notturno assume il titolo di “blu notte”.
  • Queste considerazioni si basano sul mio personale percorso di ricerca, non vogliono essere un trattato scientifico esatto, ma certo potranno dare spunti di riflessione e di osservazione per chi lo troverà interessante.

In base a quanto ho approfondito in questi anni, quindi, i colori primari o fondamentali sono:

  1. 3 un po’ per tutti, secondo quanto imparato alle scuole elementari e su tutti i siti e articoli sommari che girano in rete;
  2. 4 per quanto riguarda la psicologia del colore (in particolare secondo le teorie di Luscher)
  3. 7 per la scienza ayurvedica

 

  1. I 3 primari delle elementari

Tutti noi abbiamo ricevuto le prime nozioni sui colori dalle maestre delle scuole elementari, le quali ci hanno insegnato questo:

Ci sono tre colori primari: ROSSO, GIALLO E BLU

E poi ci sono i colori secondari, che si ottengono mischiando insieme, con il pennello o le matite colorate, i colori primari; questi sono ARANCIONE (ottenuto mischiando rosso e giallo), VERDE (giallo e blu insieme) e VIOLA (rosso e blu insieme)

E andando avanti ci sono i terziari, tra cui marrone, turchese, giallo verdognolo e così via, che si ottengono aggiungendo alla mischia quantità sempre maggiori di colori primari in dosi diverse, fino a che, somma di qua e somma di là, otteniamo un composto scuro di una qualche tonalità, ma tendente sempre di più al nero.

Questo secondo la ruota cromatica messa a punto da Newton dopo la sua famosa scoperta del prisma (fine del XVII secolo).

colori primari

Siamo cresciuti quindi tutti con questa classificazione in mente, ma la realtà è un pochino più articolata.

Questa regole, infatti valgono solamente se consideriamo il colore come pigmento fisico; per capirci, pennarelli, matite colorati, tempere, inchiostro per stampante, eccetera.

Il pigmento infatti, risponde alle leggi della sintesi sottrattiva.

Cioè ogni pigmento assorbe una gamma di colori (nella forma delle tanto citate frequenze) riflettendo solamente quelle che il nostro occhio percepisce. Ad esempio un materiale rosso, assorbirà tutte le frequenze di colore escluse quelle che giungono al nostro occhio, le quali attivano i recettori per il colore rosso.

Aggiungendo, pertanto, un pigmento sopra ad un altro, la loro unione assorbirà sempre più frequenze rendendo la somma sempre più scura fino a quando al nostro occhio non giungerà più nulla e vedremo il nero.

Infatti se voi provate a sommare il rosso e il blu come vi è stato insegnato, otterrete una tonalità di viola molto più scura di quella che probabilmente vorreste (vedi esempio più in basso). Proprio perché sommando i pigmenti diminuisce (per sottrazione appunto) la quantità di luce riflessa che raggiunge il nostro occhio.

Per definire i colori primari dobbiamo quindi considerare un altro elemento fondamentale:

LA LUCE

Quando infatti invece di sommare tra loro dei pigmenti fisici sommiamo dei fasci di luce le regole cambiano. In questo caso, come si vede in figura:additiva

I colori primari sono: ROSSO, BLU E VERDE (red, green, blue del modello rgb utilizzato dai monitor, per capirsi)

I colori secondari sono: GIALLO (dalla somma di verde e rosso), CIANO (una sorta di verde azzurro, dalla somma di verde e blu) e MAGENTA (dalla somma di blu e rosso).

Questa regola risponde alla fisiologia dei recettori del nostro occhio, i coni, i quali sono divisi in 3 gruppi preposti a recepire soltanto tre specifiche frequenze: quelle del rosso, del verde e del blu, appunto.

lunghezze_donda_coni_e_bastoncelli_retina

In base alla quantità di coni di ogni colore attivata possiamo vedere le diverse sfumature

Il fatto che poi noi riusciamo a percepire anche gli altri colori deriva dall’attivazione di porzioni più o meno estese di recettori per i diversi colori; e questo fenomeno è ben visibile nella figura qui riportata.

Una volta compreso questo riusciamo a capire meglio anche la sintesi sottrattiva dei pigmenti e comprendiamo come in realtà sia una errore su tutta la linea considerare primari il rosso, il giallo e il blu! È più corretto dire che i primari per i pigmenti sono magenta, giallo e ciano, ovvero quelli utilizzati dalle stampanti a colori (avete presente le la sigla CMYK? Sta per Cyan, Magent, Yellow e Key black appunto).

Ecco infatti la somma di blu e viola secondo quanto imparato a scuola, se consideriamo primari il rosso carminio e il blu notte.

 rosso-e-blu

Ed ecco la somma di ciano e magenta secondo la corretta regola di primarietà.

magenta-e-ciano

È evidente come nel primo caso viene sottratta sempre più luce, mentre nel secondo la risultante rimane ancora brillante e rappresenta al meglio il viola che conosciamo.

  1. La psicologia del colore secondo Max Lusher

Secondo lo svizzero Max Lusher, autore dell’omonimo test utilizzato attualmente in molti ambiti del benessere e della comunicazione, i colori fondamentali sono, invece, 4:

il GIALLO, il BLU, il VERDE ed il ROSSO, ovvero praticamente i nostri 3 colori delle elementari con l’aggiunta del verde. Perché?

Le sue considerazioni esulano dalla fisiologia dell’occhio e sono invece di ordine evolutivo.

giorno-e-notteIn principio infatti, ci furono notte e giorno, ovvero l’alternanza di colori con tonalità blu notte e di colori con tonalità giallo sole. E questo ci dà una prima indicazione anche sul tipo di significato che questi colori portano con sè: da un lato il riposo, la calma, l’attesa e dall’altro l’agire, positivo e il fare.

L’attività legata alla sopravvivenza è poi regolata da altri due colori: il rosso, il colore che invita ad attaccare, predare, collegato anche al sangue e alla vittoria sul nemico, e il verde, che corrisponde invece all’azione di difesa, attraverso nascondigli nella natura vegetale la conservazione del sè.

Per questa ragione questi 4 colori rapresentano la base per la psicologia dei colori di Lusher in quanto proprio per le loro caratteristiche di introversione-estroversione e di attività e passività identificano le personalità di base.

  1. Infine la filosofia ayurvedica

La medicina indovedica, per la verità, non si riferisce espressamente a colori o energia dei colori. Tuttavia al centro della sua filosofia ci sono i chakra, i centri energetici che regolano l’equilibrio dei nostri organi, del nostro sistema ormonale , delle nostre energie e di tutto il benessere in generale.

Ognuno di questi chakra è identificato con un colore specifico ed è qui che troviamo la stessa sequenza di colori definita da Newton, primari e secondari compresi.

donna-chakraPer l’ayurveda i colori fondamentali quindi sono 7: ROSSO, ARANCIONE, GIALLO, VERDE, BLU, INDACO E VIOLA, e ognuno di essi è fondamentale per conoscere e integrare una parte fisica e psicologica dell’essere umano.

Nello specifico la sequenza è questa:

Rosso: sopravvivenza- rapporto con il corpo fisico- ho il diritto di esistere

Arancione: autogratificazione- rapporto con il piacere- ho il diritto di provare piacere

Giallo: autoidentificazione- rapporto con l’io- ho il diritto di agire

Verde:  auto accettazione- amare se stessi- ho il diritto di amare ed essere amato

Blu: espressione di sé- ho il diritto di esprimere ed essere ascoltato

Indaco: autoriflessione- ho il diritto di vedere

Viola: conoscenza di sé- ho il diritto di sapere

Quindi?

A conclusione di questa carrellata di significati diventa chiaro che la primarietà di alcuni colori su altri dipende sostanzialmente dal contesto della domanda: primari per chi?

Per colorare e dipingere? Per utilizzare fasci di luce, fari, schermi luminosi? Per la psicologia del colore e il marketing? Primari per la salute el’evoluzione?

A voi la scelta!

In ogni caso, forse, più che stabilire se è venuto prima l’uovo o la gallina, ai fini pratici è certamente più utile sapere che cosa posso fare con l’uovo o la gallina, giusto?

Intanto leggi qualche articolo del blog per approfondire; se non sai da dove iniziare comincia da qui: fai il test dei colori e scopri i significati dei colori e come utilizzarli scaricando l’ebook all’interno della pagina.

Puoi richiedermi una consulenza individuale per un tuo problema specifico, da sviscerare e riequilibrare attraverso tutte le tecniche di Fisiocolore.

Oppure scopri cosa posso fare per te.

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Ti aspetto di qua!

Lucia

Lucia Primo
Lucia Primo
Sono una fisioterapista per il corpo e l'anima. Ti accompagno alla consapevolezza del tuo corpo attraverso l'ascolto la meditazione e il meraviglioso mondo del colore.

7 Comments

  1. Barbara ha detto:

    Grazie! non avevo mai considerato tutte queste interpretazioni dei colori primari! 🙂

  2. Franco ha detto:

    Complimenti per la chiarezza e al tempo stesso la sintesi di questa materia poco conosciuta ma, a mio avviso, così importante. Grazie

  3. Giusy ha detto:

    Non ho sito

  4. Mihail ha detto:

    Articolo fantastico, completo, superintelligente. Complimenti !!!

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