Sembra una domanda molto banale, ma da quando studio i colori, la loro origine, l’influenza che hanno su di noi a livello fisico ed energetico e la loro valenza psicologica, me lo sono dovuta chiedere diverse volte. Ho notato che è un argomento un po’ confuso nell’idea comune e in questo articolo ti spiegherò perché.
Alcune premesse:
In base a quanto ho approfondito in questi anni, quindi, i colori primari o fondamentali sono:
Tutti noi abbiamo ricevuto le prime nozioni sui colori dalle maestre delle scuole elementari, le quali ci hanno insegnato questo:
Ci sono tre colori primari: ROSSO, GIALLO E BLU
E poi ci sono i colori secondari, che si ottengono mischiando insieme, con il pennello o le matite colorate, i colori primari; questi sono ARANCIONE (ottenuto mischiando rosso e giallo), VERDE (giallo e blu insieme) e VIOLA (rosso e blu insieme)
E andando avanti ci sono i terziari, tra cui marrone, turchese, giallo verdognolo e così via, che si ottengono aggiungendo alla mischia quantità sempre maggiori di colori primari in dosi diverse, fino a che, somma di qua e somma di là, otteniamo un composto scuro di una qualche tonalità, ma tendente sempre di più al nero.
Questo secondo la ruota cromatica messa a punto da Newton dopo la sua famosa scoperta del prisma (fine del XVII secolo).
Siamo cresciuti quindi tutti con questa classificazione in mente, ma la realtà è un pochino più articolata.
Questa regole, infatti valgono solamente se consideriamo il colore come pigmento fisico; per capirci, pennarelli, matite colorati, tempere, inchiostro per stampante, eccetera.
Il pigmento infatti, risponde alle leggi della sintesi sottrattiva.
Cioè ogni pigmento assorbe una gamma di colori (nella forma delle tanto citate frequenze) riflettendo solamente quelle che il nostro occhio percepisce. Ad esempio un materiale rosso, assorbirà tutte le frequenze di colore escluse quelle che giungono al nostro occhio, le quali attivano i recettori per il colore rosso.
Aggiungendo, pertanto, un pigmento sopra ad un altro, la loro unione assorbirà sempre più frequenze rendendo la somma sempre più scura fino a quando al nostro occhio non giungerà più nulla e vedremo il nero.
Infatti se voi provate a sommare il rosso e il blu come vi è stato insegnato, otterrete una tonalità di viola molto più scura di quella che probabilmente vorreste (vedi esempio più in basso). Proprio perché sommando i pigmenti diminuisce (per sottrazione appunto) la quantità di luce riflessa che raggiunge il nostro occhio.
Per definire i colori primari dobbiamo quindi considerare un altro elemento fondamentale:
LA LUCE
Quando infatti invece di sommare tra loro dei pigmenti fisici sommiamo dei fasci di luce le regole cambiano. In questo caso, come si vede in figura:
I colori primari sono: ROSSO, BLU E VERDE (red, green, blue del modello rgb utilizzato dai monitor, per capirsi)
I colori secondari sono: GIALLO (dalla somma di verde e rosso), CIANO (una sorta di verde azzurro, dalla somma di verde e blu) e MAGENTA (dalla somma di blu e rosso).
Questa regola risponde alla fisiologia dei recettori del nostro occhio, i coni, i quali sono divisi in 3 gruppi preposti a recepire soltanto tre specifiche frequenze: quelle del rosso, del verde e del blu, appunto.
Il fatto che poi noi riusciamo a percepire anche gli altri colori deriva dall’attivazione di porzioni più o meno estese di recettori per i diversi colori; e questo fenomeno è ben visibile nella figura qui riportata.
Una volta compreso questo riusciamo a capire meglio anche la sintesi sottrattiva dei pigmenti e comprendiamo come in realtà sia una errore su tutta la linea considerare primari il rosso, il giallo e il blu! È più corretto dire che i primari per i pigmenti sono magenta, giallo e ciano, ovvero quelli utilizzati dalle stampanti a colori (avete presente le la sigla CMYK? Sta per Cyan, Magent, Yellow e Key black appunto).
Ecco infatti la somma di blu e viola secondo quanto imparato a scuola, se consideriamo primari il rosso carminio e il blu notte.
Ed ecco la somma di ciano e magenta secondo la corretta regola di primarietà.
È evidente come nel primo caso viene sottratta sempre più luce, mentre nel secondo la risultante rimane ancora brillante e rappresenta al meglio il viola che conosciamo.
Secondo lo svizzero Max Lusher, autore dell’omonimo test utilizzato attualmente in molti ambiti del benessere e della comunicazione, i colori fondamentali sono, invece, 4:
il GIALLO, il BLU, il VERDE ed il ROSSO, ovvero praticamente i nostri 3 colori delle elementari con l’aggiunta del verde. Perché?
Le sue considerazioni esulano dalla fisiologia dell’occhio e sono invece di ordine evolutivo.
In principio infatti, ci furono notte e giorno, ovvero l’alternanza di colori con tonalità blu notte e di colori con tonalità giallo sole. E questo ci dà una prima indicazione anche sul tipo di significato che questi colori portano con sè: da un lato il riposo, la calma, l’attesa e dall’altro l’agire, positivo e il fare.
L’attività legata alla sopravvivenza è poi regolata da altri due colori: il rosso, il colore che invita ad attaccare, predare, collegato anche al sangue e alla vittoria sul nemico, e il verde, che corrisponde invece all’azione di difesa, attraverso nascondigli nella natura vegetale la conservazione del sè.
Per questa ragione questi 4 colori rapresentano la base per la psicologia dei colori di Lusher in quanto proprio per le loro caratteristiche di introversione-estroversione e di attività e passività identificano le personalità di base.
La medicina indovedica, per la verità, non si riferisce espressamente a colori o energia dei colori. Tuttavia al centro della sua filosofia ci sono i chakra, i centri energetici che regolano l’equilibrio dei nostri organi, del nostro sistema ormonale , delle nostre energie e di tutto il benessere in generale.
Ognuno di questi chakra è identificato con un colore specifico ed è qui che troviamo la stessa sequenza di colori definita da Newton, primari e secondari compresi.
Per l’ayurveda i colori fondamentali quindi sono 7: ROSSO, ARANCIONE, GIALLO, VERDE, BLU, INDACO E VIOLA, e ognuno di essi è fondamentale per conoscere e integrare una parte fisica e psicologica dell’essere umano.
Nello specifico la sequenza è questa:
Rosso: sopravvivenza- rapporto con il corpo fisico- ho il diritto di esistere
Arancione: autogratificazione- rapporto con il piacere- ho il diritto di provare piacere
Giallo: autoidentificazione- rapporto con l’io- ho il diritto di agire
Verde: auto accettazione- amare se stessi- ho il diritto di amare ed essere amato
Blu: espressione di sé- ho il diritto di esprimere ed essere ascoltato
Indaco: autoriflessione- ho il diritto di vedere
Viola: conoscenza di sé- ho il diritto di sapere
Quindi?
A conclusione di questa carrellata di significati diventa chiaro che la primarietà di alcuni colori su altri dipende sostanzialmente dal contesto della domanda: primari per chi?
Per colorare e dipingere? Per utilizzare fasci di luce, fari, schermi luminosi? Per la psicologia del colore e il marketing? Primari per la salute el’evoluzione?
In ogni caso, forse, più che stabilire se è venuto prima l’uovo o la gallina, ai fini pratici è certamente più utile sapere che cosa posso fare con l’uovo o la gallina, giusto?
Intanto leggi qualche articolo del blog per approfondire; se non sai da dove iniziare comincia da qui: fai il test dei colori e scopri i significati dei colori e come utilizzarli scaricando l’ebook all’interno della pagina.
Puoi richiedermi una consulenza individuale per un tuo problema specifico, da sviscerare e riequilibrare attraverso tutte le tecniche di Fisiocolore.
Oppure scopri cosa posso fare per te.
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Lucia
7 Comments
Grazie! non avevo mai considerato tutte queste interpretazioni dei colori primari! 🙂
Complimenti per la chiarezza e al tempo stesso la sintesi di questa materia poco conosciuta ma, a mio avviso, così importante. Grazie
Grazie a te Franco!
Non ho sito
Ciao Giusy, non ho capito 🙂
Articolo fantastico, completo, superintelligente. Complimenti !!!
Grazie! Mi fa piacere!