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La personalità dell’INDACO

Conosciamo la personalità dell’INDACO

Talvolta un pensiero mi annebbia l’Io: sono pazzi gli altri o sono pazzo io? (A. Einstein)

Stravaganti, fuori dalle regole comuni e spesso incompresi. Gli Indaco vedono e sentono ciò che i più non vedono e non sentono. E avrebbero molto da dire.

Caratteristiche interessanti del colore indaco

1- L’INTUITO
La caratteristica più tipica delle persone indaco è il loro spiccato intuito. Esse riescono a percepire molte cose da uno sguardo, una parola, un atteggiamento o anche semplicemente leggendo i segnali dell’universo. La loro mente evoluta compie collegamenti rapidissimi con l‘emisfero intuitivo, troppo veloci per la mente razionale che non può comprendere. Loro non si pongono il problema di spiegare razionalmente ciò che hanno intuito perchè la forza di queste informazioni è così grande che non lascia spazio a dubbi.

Purtroppo se sono circondati da persone troppo razionali vengono spesso scoraggiati o derisi nelle loro intuizioni e questo può provocare un crollo della motivazione e spianare la strada alla depressione o l’insanità mentale. Eccedere con l’energia indaco significa esagerare nella ricerca esoterico-mistica oltre i confini della realtà. Giusto o sbagliato? Non possiamo saperlo… troppi indaco “pazzi” si sono poi rivelati precursori di grandi verità.

2- IL SENSO
Le persone indaco sono molto attratte dal senso delle cose, dell’uomo e della vita in generale. La loro esistenza è un continuo sguardo alla ricerca del senso. Nella medicina ayurvedica si pensa che per vedere oltre sia necessario guardare dentro, attraverso l’attivazione di un terzo occhio che sta in centro alla fronte, il quale è diventato il simbolo delle persone indaco.
Dietro ogni evento, dietro ogni “coincidenza” (o per meglio dire, sincronicità) esiste un senso. Anche dietro le malattie c’è senso, perchè nulla avviene senza che si siano create le condizioni, prima o dopo, affinchè quel qualcosa accada. Ho scritto “prima o dopo” perchè gli indaco riescono anche a comprendere l’illusorietà del tempo e sono in grado di collegare gli eventi con un processo inverso rispetto a come li colleghiamo normalmente nella nostra idea di tempo lineare. Le cause di fatti che avvengono nel presente possono essere nel passato ma possono essere anche nel futuro o avvenire contemporaneamente! Questo significa avere un pensiero fuori dal tempo. Ed è ciò che gli indaco riescono a fare.

3- RELAZIONARSI CON PERSONE INDACO
Come già è stato detto agli indaco ci si relaziona necessariamente con mente aperta. Al solo indizio di chiusura gli indaco indietreggiano, quindi dovete essere davvero aperti ad ogni stravolgimento del vostro pensiero, non soltanto fingervi di esserlo.
Essi sono in grado di influenzare il pensiero delle persone e di portarlo in piani ancora inesplorati, ma devono avere intorno a sè qualcuno che li appoggi li incoraggi e dia loro stabilità e sostegno nell’esprimere ciò che sentono e intuiscono. Non sono in grado di scontrarsi da soli con il giudizio forte delle persone scettiche e per questo, spesso, pur di non sentirsi derisi, tacciono. Quanti esempi di bambini indaco silenziosi ma con occhi profondi e indagatori ci sono nelle storie di tutti noi.
La profondità del loro sguardo rivela la loro natura indaco: possono anche stare in silenzio ma con uno sguardo ti attraversano e sembrano leggerti dentro ogni piccolo segreto. Sono davvero magici!

E adesso osserva l’indaco che è in te!
Ti sembrerà strano, soprattutto se hai riscontrato una energia bassa al test dei colori, che anche in te ci siano queste caratteristiche. Eppure qualsiasi facoltà del nostro essere può essere riconosciuta, allenata, alimentata perchè nessuno di noi è monocromatico, siamo tutti Arcobaleno!

Abbattere i muri delle credenze standardizzate è una facoltà che può essere allenata. Gli indaco ce l’hanno di natura, ma una volta che hai abbattuto un primo muro diventa sempre più facile abbattere anche il successivo. E’ possibile iniziare a ragionare e pensare al di fuori degli schemi imposti dalla società per scovare dentro di noi intuizioni e verità mai prima nemmeno immaginate. 
Puoi iniziare a scardinare fin da subito i confini del tuo pensiero limitato e iniziare a cogliere le infinite variabili di possibilità del nostro universo e della tua mente. E se poi incontri un indaco naturale da cui poter prendere insegnamento, meglio ancora!

Alcuni consigli in più per rinforzare la tua consapevolezza indaco

  • Fai delle passeggiate notturne, ascolta i rumori della notte e i misteri dell’oscurità
  • Osserva la luna, studiane le fasi e senti la sua energia nei diversi momenti;
  • Stimola la fantasia, inventa favole, disegna, colora dei mandala, inventa canzoni;
  • Sogna e annota i tuoi sogni notturni poi prova a capirne il messaggio per te;
  • Sogna il tuo futuro, visualizzati come se fossi già nel posto e nella situazione in cui vorresti essere;
  • Studia qualche disciplina orientale o esoterica, brucia incensi, fai piccoli riti propiziatori;
  • Vestiti con abiti indaco, cibati con cibi blu-viola, circondati di oggetti indaco;
  • Ascolta musica mistica e suggestiva;
  • Utilizza olio essenziale di garofano, tea tree, incenso una miscela di questi;
  • Scegli una pietra tra zaffiro blu, tormalina, ametista e tienila addosso o in tasca;
  • Sottoponiti a sedute di Mo.V (vedi tutto a questo link)
  • Ripeti il mantraIO VEDOe inizia a vedere ciò che è invisibile agli occhi!

Buona scoperta, al prossimo colore!

Lucia Primo
Lucia Primo
Sono una fisioterapista per il corpo e l'anima. Ti accompagno alla consapevolezza del tuo corpo attraverso l'ascolto la meditazione e il meraviglioso mondo del colore.

7 Comments

  1. elena ha detto:

    Mi identifico in buona parte,anche se il mio colore è il Viola,aspetto il significato del viola. 🙂

  2. Pippo canale ha detto:

    Ciao ✨.

  3. Angelo ha detto:

    Buonasera
    Ho letto quello che ha scritto sugli indaco, ma sapevo già tutto, direi che ha illustrato abbastanza bene restando sulla superficie.
    Non ha elencato la difficoltà di relazionarsi non perché non lo si voglia o perché non si è capaci, ma semplicemente perché gli indaco si relazionerebbero con chi può capirli cioè dei suoi simili. Ma che difficilmente si trovano.
    Dico questo perché sono indaco e mio figlio è indaco. Da sempre hai qualcosa di diverso dagli altri, da sempre ti rendi conto che sei su di un binario diverso, che vedi oltre a quello che vedono gli altri. E cerchi di convivere con questa stranezza ma dopo continui per il tuo percorso guardando la strada che “devi” fare perché è la tua strada.
    Hai delle doti di capacità, di sensibilità, di visione molto più accentuate. Metti assieme due punti lontani anni luce, capisci le persone ne senti l’anima e da questa raccogli le sensazioni che riporti nella vita.
    Hai la facoltà di concentrarti e risolvere tutti i problemi che ti si pongono davanti. Non ti spaventa nulla, sai che ci riesci. E vivere così sapendo poi di avere un figlio anche lui indaco non è semplicissimo. Sulla tua esperienza lasci che tuo figlio sia libero di “volare” su di ogni confine, mai costringerlo in un recinto perderebbe la volontà di “cambiare il mondo”.
    Bello essere indaco, trovi la bellezza in ogni posto, in ogni visuale, in ogni momento. E la gioia di sentire la tua anima credo che sia indecifrabile.
    Come lei sono fisioterapista, ho insegnato kinesi e sono operatore olistico (ora in pensione).
    Saluti

  4. Arianna ha detto:

    Ho letto con interesse l’articolo.
    Sentii per la prima volta parlare di persone indaco circa 15 anni fa quando una operatrice olistica mi disse “tu sei una di quelli che io chiamo ‘i ragazzi indaco’, gli insciupabili”.
    A quei tempi ero in cerca di aiuto per curare una depressione ( non so se tutti gli indaco ne soffrono, ma io si e varie volte nella vita ma probabilmente è dovuta alla mia natura molto sensibile).
    Io non so se sono effettivamente un’adulta indaco ( adesso 41 anni) ma tutto ciò che ho letto mi corrisponde molto. Rilevo in particolare:
    il grande senso di giustizia,
    l’incapacità di seguire delle regole o routine delle quali non comprendo l’utilità,
    Enorme creatività,
    Alta capacità di problem solving,
    Capacità di sentire quello che le persone stanno provando
    Difficoltà a relazionarsi nella superficialità
    Senso di diversità rispetto a vari standard sociali

    Se fossi una persona indaco forse dovrei capire quale è la mia missione, o come esplicarla al meglio. Sono diventata ingegnere ma ciclicamente questa attività mi ha mandata in crisi facendomi cambiare indirizzo di specializzazione (ma rimanendo sempre ingegnere). Dovevo cambiare, non riuscivo a vedermi dopo N anni a fare la stessa cosa.
    Oggi sono sempre ingegnere, ma A volte sogno di fare anche altre cose, in cui in parte provo a cimentarmi.

    Se fossi indaco, cosa potrei fare per portare al meglio nel mondo questa particolarità?

    Grazie

    Arianna

    • Lucia Primo ha detto:

      Ciao Arianna,
      grazie per il tuo commento, lo trovo molto centrato.
      Nel tempo, grazie a studio e approfondimento e al lavoro con le persone ho capito che per coloro che hanno energia indaco molto sviluppata l’aspetto più difficile è proprio dare ordine e concretezza a tutto quel ricco mondo di idee e suggestioni che vivono nel mondo sottile.
      L’iperstimolazione che le persone indaco come te vivono a livello mentale, percettivo e immaginativo crea spesso confusione, dubbio, senso di non appartenenza a questo mondo che richiede invece pragmaticità, poche idee ma chiare e ordinate.
      E’ allo stesso tempo un dono e una sfida, quindi il mio consiglio è di scegliere una cosa da cui ti senti attratta e focalizzarti cercando di stare lì, dare concretezza, radicamento al tuo interessa, con costanza e pazienza. Per me i chakra, il corpo, il mio lavoro come fisioterapista sono stati proprio quest’ancora importante.
      In questo modo puoi portare equilibrio e stabilità nei chakra più bassi, quelli che consentono una piena discesa e realizzazione nel mondo terreno. E’ a questo punto che la missione emergerà da sola, nel tempo, mentre impari a giocare con le cose della materia, pur riconoscendo la tua apertura verso l’alto.
      In bocca al lupo, cara Arianna
      spero di averti dato uno spunto utile.
      Un abbraccio, Lucia

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