La ricerca del benessere interiore e del senso esistenziale oggi sono delle esigenze primarie. E non c’è da stupirsi, vista l’apparente degenerazione del genere umano e dei valori di convivenza civile (della crisi dei valori ho parlato in un precedente articolo).
Tuttavia troppo spesso queste attività donano a chi le pratica un beneficio momentaneo, che difficilmente si traduce in un miglioramento effettivo, pratico e verificabile nel quotidiano. Detta con un’espressione arcinota, “tanto fumo ma poco arrosto”.
Si verifica quello che io definisco “appendersi per i capelli”; cioè rifugiarsi nel mondo degli spiriti angelici, energetici e illuminanti per fingere che i problemi reali della vita quotidiana non siano importanti quanto la crescita interiore. Raccontandosi così un sacco di balle da soli.
Perché in realtà le situazioni quotidiane sono esattamente lo specchio dello stato interiore e per quanto elevati spiritualmente ci crediamo di essere le bollette sono comunque da pagare; i dolori fisici rimangono dolori fisici; i problemi con il compagno/a non se ne vanno se non vengono affrontati; lo stress va ciclicamente accumulandosi; e ci troviamo spesso punto e a capo.
Ci sono passata anche io, per questo ne parlo con tanta sicurezza.
Mi sono “appesa per i capelli” ad un mondo astratto, fatto di energie, legge d’attrazione, pensiero positivo eccetera eccetera.
E devo dire che tutto sommato non si sta poi così male in quella valle dorata. Soltanto che a restare appesi al soffitto succede che i piedi non toccano più il pavimento. E quelle situazioni che fingi che non ci siano (perché di fatto fai in modo di non sentirle) diventano più grandi, e crescendo ad un certo punto arrivano a toccarti di nuovo i piedi. E tu puoi appenderti ancora un po’ più in alto, ma le situazioni diventano ancora più importanti e puoi andare avanti all’infinito in questo modo. Appendendoti sempre più su per non sentire cosa c’è giù. E facendo beatamente finta di niente.
Oppure puoi staccarti un attimo da quel mondo dorato e tornare giù con i piedi per terra, per sistemare a una a una le tue cose una volta per tutte.
E ti accorgi che, stranamente, è molto più spirituale, utile e migliorativo per te stesso restare con i piedi per terra che non inseguendo i guru del momento. Ti accorgi che la tua realtà terrena è esattamente la manifestazione materiale della tua situazione interiore e spirituale. Esattamente come il tuo corpo fisico è la manifestazione del tuo corpo spirituale.
Quindi chiediti innanzitutto se il tuo corpo è in salute e armonioso. Hai padronanza delle parti del tuo corpo, della tua schiena, del tuo bacino, delle articolazioni? Senti i muscoli e le catene muscolari? Sai come muoverti quando hai un dolore? Sai comprendere il messaggio che il tuo corpo ti sta dando?
Il corpo è il contenitore dello spirito. Non esiterebbe manifestazione dello spirito in questa terra se non avessi un corpo con delle funzioni e delle qualità che ti permettono di rendere materiale ciò che sei.
Certo in altre dimensioni, pianeti, vite eccetera la materia non esiste o ha un’altra consistenza e non rispetta le stesse regole. Ma qui, in questa esperienza che hai scelto di vivere, un corpo ce l’hai. Ti serve e te lo devi tenere per tutto il tempo della gita.
E per giunta in esso ci trovi tutto. Le tue emozioni, le tue memorie, le tue insicurezze, i tuoi problemi emotivi, le svalutazioni e molto altro.
Il corpo non ti racconta frottole. Non puoi crederti migliore o superiore agli altri se mediti un’ora al giorno quando poi tutta la tua vita è un disastro perché fai un lavoro che odi, non hai amici, hai una famiglia disarmoniosa, vivi in perenne stato di stress e sei pieno di dolori e acciacchi!
Non puoi non ammettere la verità.
E la verità è che non stai facendo del tuo meglio.
La verità è che devi tornare con i piedi per terra.
E riprendere contatto e consapevolezza del tuo corpo.
Scegli la strada che preferisci.
Io, ovviamente, ti consiglio la mia: Corso Colori e Corpo. Leggi perché…
A presto,
Lucia